La tua città ha uno slogan?
Nei tempi passati i comuni adottavano un motto (spesso in latino), riportato sullo stemma e sul gonfalone comunale. I motti, a volte criptici, facevano leva su virtù civiche o su elementi storici. Oggi i motti, risentendo del tempo, sono passati in secondo piano e difficilmente vengono “sentiti” dai cittadini. Spesso però i comuni hanno adottato uno slogan, di tipo moderno, evidenziato sul sito ufficiale del comune, sulle indicazioni stradali, chiaramente anche allo scopo di promuovere turisticamente il comune.
Ecco di seguito, anche a titolo di confronto con i moderni slogan, alcuni esempi di motti:
- Amelia (Umbria): Ameriae Populum Concordia Amplectatur (la concordia riunirà il popolo di Amelia)
- Parma (Emilia-Romagna): hostis turbetur quia Parmam virgo tuetur (tremino i nemici perché la Vergine protegge Parma)
- Borgo San Dalmazzo (Piemonte): deo duce victor eris (sotto la guida di Dio, vincerai)
- Lugnano in Teverina (Umbria): semper lucidae (sempre brillanti)
- Vercelli (Piemonte): Potius Mori Quam Foedari (meglio morire che disonorarsi)
Vediamo ora alcuni esempi di slogan, in base alla loro tipologia. Molti comuni con il loro slogan mettono in risalto uno o più prodotti tipici, ad esempio:
- Petronà (Calabria): Città dei Funghi e delle Castagne
- Gragnano (Campania): La Città della Pasta e del Vino
- Nemi (Lazio): Il Paese dei Fiori e delle Fragole
- Isola della Scala (Veneto): Città del Riso
- Savigno (Emilia-Romagna): La Città del Tartufo Bianco Pregiato
- Aci Catena (Sicilia): Città del Limone Verdello
- Montelupo Fiorentino (Toscana): Città della Ceramica
- Broni (Lombardia): Città Internazionale della Vite e del Vino
- Cerea (Veneto): La Città del Mobile
- Laterza (Puglia): Terra delle gravine. Città della maiolica, del pane e della carne al fornello
- Fabriano (Marche): Città della Carta
Ecco invece alcuni esempi di slogan che sottolineano aspetti geografici-ambientali:
- Saint-Vincent (Valle d’Aosta): La Riviera delle Alpi
- Lessona (Piemonte): Il Paese al Sole nella Verde Collina Biellese
- Castel San Pietro Romano (Lazio): Un Balcone sulla Provincia di Roma
- Gerace (Calabria): La Perla dello Jonio
- Santa Ninfa (Sicilia): Il Paese della Grotta Carsica
- Otricoli (Umbria): Un Lembo dell’Umbria alle Porte di Roma
- Dogna (Friuli-Venezia Giulia): Piccolo Gioiello delle Alpi Giulie
- Atzara (Sardegna): Il Cuore del Mandrolisai
Altri comuni infine fanno leva su elementi storico-culturali:
- Scapoli (Molise): Patria della Zampogna
- Cutro (Calabria): La Città degli Scacchi
- Latina (Lazio): Città del Novecento
- Montecorvino Rovella (Campania): Città dell’Astronomia e della Musica
- Susa (Piemonte): Antica Città Romana Medioevale
- Anticoli Corrado (Lazio): Il Paese degli Artisti e delle Modelle
- Ravello (Campania): Città della Musica
- Farindola (Abruzzo): Ambiente, Sport, Cultura e Tradizione
- Calatafimi Segesta (Sicilia): Città del Mito, della Storia e del Crocifisso
- Monterchi (Toscana): Il paese della Madonna del Parto di Piero della Francesca, dei miti, delle leggende e della poesia
- Pagani (Campania): Città di Santi, Artisti e Mercanti
E il vostro comune ha uno slogan? Se no, con quale slogan vorreste far promuovere il vostro comune? Quali sono le caratteristiche della vostra città che il comune dovrebbe far risaltare?
peppe, marzo 1, 2008 @ 01:19
il mio comune ha uno slogan nelle sue tabelle di presentazione
Butera città dell’olio e delle mandorle
ma per i buteresi e meglio conosciuta come il paese “della bifara”
Bifara: tipo di fico che non viene raccolta ma fatta maturare sull’albero e quindi quando è matura cade da sola e con cioè cosa voglio dire,
che i buteresi non hanno voglia di lavorara ma aspettano che le cose vengano dal cielo e cadano “comi a bifara” come la bifara.
ANTONY, luglio 20, 2010 @ 14:45
Per quanto concerne la mia regione, l’Abruzzo:
il mio comune, Silvi (TE), ha due diversi slogan (peraltro molto simili): “Silvi, una stella sull’Adriatico” oppure “La perla dell’Adriatico”.
C’è poi Atri (TE), che ha vari soprannomi: il più noto è “la regina delle colline” per la sua privilegiata posizione; poi c’è “Il paese della Cattedrale più bella d’Abruzzo”; “La città della liquirizia”; e infine “La città ducale”, perchè residenza degli Acquaviva duchi di Atri che hanno dominato mezzo Abruzzo tra ‘300 e ‘700. Gli abitanti dei paesi vicini usano chiamarla “la sposa della nebbia” perchè, in inverno, autunno e all’inizio della primavera spesso scende la nebbia, che è molto fitta tant’è che a volte la stessa Atri viene paragonata ad alcune zone del Nord. Dimenticavo: viene anche detta “città del Perdono”, perchè qui Celestino V istituì un’altra porta Santa, dove si può lucrare l’indulgenza plenaria più lunga d’Abruzzo (14- 22 Agosto).
Lanciano (CH), in ricordo del suo glorioso e vivace passato, ha lo slogan di: “città delle fiere, della musica e del miracolo eucaristico”. Tutt’oggi si svolgono importanti fiere (31 Agosto, 8 Settembre, 25 Dicembre); la musica è una caratteristica della città, e qui sono nati musicisti come Mastrangelo e Fenaroli; del miracolo eucaristico perchè qui c’è il famoso Miracolo di Lanciano.
Sulmona (AQ) si presenta come “la città dei confetti”, prodotto famosissimo sin dal ‘300; oppure “la città di Ovidio”, perchè qui vi è nato questo grande poeta; meno conosciuto, infine, “la città della Madonna che Scappa”, considerato il rito più bello ed emozionante della Pasqua in Italia.
L’Aquila, questa bellissima città, è universalmente nota come “la città delle 99 piazze, delle 99 fontane e delle 99 chiese”o più semplicemente “la città del 99″, in ricordo dei 99 signori fondatori della città che costruirono ognuno una piazza, una fontana e una chiesa.
Altri slogan sono: “la città della Perdonanza”, per la famosa Porta Santa di Collemaggio aperta il 28 Agosto e chiusa il giorno dopo; “la città di Celestino V”, visto che questo Papa amò tanto la città e ad essa si sentì profondamente legato;.
Fossa (AQ) è detta “luogo delle beatitudini” perchè proprio in questa zona si trovano tantissime abbazie, conventi, eremi e grotte dove spesso si ritirarono santi ed eremiti, anche non abruzzesi.
Pescocostanzo ha come slogan (oltre a “uno dei Borghi più belli d’Italia”, titolo di cui è stata insignita pochi anni fa) “una città d’arte sugli Appennini”, perchè è collocata in un luogo molto ameno ma, stranamente, è ricchissima di opere d’arte anche di autori famosi e rappresenta un grande esempio di urbanistica barocca. E’ nota anche come “un angolo di Lombardia in Abruzzo”, perchè la città fu ripopolata nel ‘400 da lombardi che trasformarono completamente il paese: lo stile dei palazzi e delle chiese, gli artisti che vi lavorarono, ma anche il dialetto (assolutamente un unicum nel resto d’Abruzzo), i cognomi (si ricordano i Mosca, Palmeri, Fanzago, Vulpes…) e i nomi propri (si prediligono molto Eustachio, Donato, Felice, Vittore, Ambrogio, Eustorgio…. che nel resto d’Abruzzo è davvero difficile incontrare).
ANTONY, luglio 20, 2010 @ 19:21
Dimenticavo: L’Aquila ha altri due “slogan”, che però erano molto più noti nel passato rispetto ad oggi: “Firenze degli Abruzzi” e “Salisburgo d’Italia”.
E per spiegare questo basta anche osservare la ricchezza dei monumenti della città