Cosa vuol dire saccente?
Che cosa vuol dire la parola da cui prende il nome questo blog? Indaghiamo!
Il Grande Dizionario Italiano Hoepli così definisce “saccente”: Che fa mostra di ciò che sa in maniera presuntuosa e petulante. Che presume di sapere.
In maniera simile il “Sabatini Coletti” riporta: Che ostenta una sapienza superiore a quella realmente posseduta; che esibisce in modo presuntuoso e pedante le proprie cognizioni.
Ma aggiunge anche una seconda accezione: 2 ant. Sapiente.
Eh, sì! Come si deduce da quest’ultimo riferimento, in realtà la parola saccente non ha sempre avuto questa connotazione negativa che gli diamo oggi.
Infatti Vincenzo Nannucci nel suo “Manuale della letteratura del primo secolo della lingua italiana” del 1837 così scrive:
Guido delle Colonne:
La calamita contano i Saccenti
Che trarre non poria
Lo ferro per maestria ec.
Arrigo Baldonasco:
Come voi, che saccente
Sete, e tanto approvata.
Brunetto Latini nel Tesoretto:
E l’uom savio e saccente
Dicon ch’ha buona mente.
E Dante da Majano chiamò la sua Nina soprassaccente:
Tanto v’assegna saggia lo sentore
Che move, e ven da voi, soprassaccente.
Ma poi aggiunge anche: “Oggi questa voce è torta dall’onesta sua origine, e non si usa che ironicamente per additare un dottoruzzo, un vogliosetto di brillare in sapere”.
Come del resto segnalava già nel 1823 il Conte Giulio Perticari nel suo libro “Degli scrittori del trecento e de’ loro imitatori” dove, parlando delle parole che hanno cambiato significato nel tempo, diceva:
Anche l’abate Giovanni Romani nelle “Osservazioni sopra varie voci del vocabolario della Crusca” nel suo volume del 1826, riportava:
Naturalmente abbiamo scelto Saccente come nome di questo blog, con un pizzico di autoironia, anche se qualcuno vedendo la varietà degli argomenti trattati, potrebbe sentire echeggiare le parole di Niccolò Tommaseo nel suo “Nuovo dizionario dei sinonimi della lingua italiana” (1855): Chi credendosi d’intendere e di sapere assai, vuol metter la bocca in tutto, di tutto giudicare con cert’aria di presunzione che fa rabbia, si dice saccente.
(La definizione presente nell’immagine in alto è presa dal “Dizionario della lingua italiana” – Accademia della Crusca, 1829)
ps: qui potete trovare altre curiosità sulla parola saccente
Giacomo Arru, giugno 20, 2011 @ 00:58
Bellissimo post, complimenti.
Sono contento di vedere un riferimento ad uno dei più grandi, che adoro: Guido delle Colonne.