Come scrivere un buon curriculum?
Quante volte ci siamo posti questa domanda trovandoci di fronte alla necessità di rispondere a delle offerte di lavoro? Il curriculum vitae è il nostro “bigliettino da visita” presso l’azienda, pertanto deve contenere tutte le informazioni necessarie per farci conoscere (professionalmente), ma anche e soprattutto per far “incuriosire” la persona che lo leggerà.
Lo scopo del cv è quello di farti superare la prima selezione, ottenendo il tanto desiderato colloquio! Quindi bisogna fare in modo che il “selezionatore” trovi il tuo curriculum più interessante di un altro e nasca in lui il desiderio di “verificare” le tue competenze e di conoscerti personalmente.
Quali sono i segreti per scrivere un buon curriculum vitae? Quali le informazioni necessarie e quali quelle superflue? Ma soprattutto: esiste un modello standard per la realizzazione di un buon curriculum?
Innanzitutto deve essere chiaro, succinto ma anche completo e dettagliato; mai troppo lungo per non rischiare di annoiare colui che lo legge e per questo essere scartati! Ecco di seguito un piccolo vademecum con alcuni preziosi consigli:
1. Ricorda che il curriculum va “modellato” in relazione al profilo professionale per cui ti candidi, mostrando che sei adatto per il ruolo per cui ti stai proponendo.
2. Dopo la sezione relativa ai tuoi dati anagrafici, deve contenere necessariamente una sezione dedicata ai titoli che possiedi, che potrai eventualmente nominare “Studi e Formazione” o “Formazione e Titoli”, in cui inserirai informazioni riguardo il tuo percorso di studi ma anche le altre competenze e certificazioni (corsi post diploma, master, specializzazioni), disponendole sempre in forma schematica o comunque in modo che siano di facile e rapida consultazione.
3. Se non hai ancora conseguito la Laurea, ma sei iscritto all’Università, puoi indicarlo in questa sezione del curriculum scrivendo il numero di esami sostenuti (se sono abbastanza) e la media dei voti (se alta). Invece se sei laureato, il titolo della tesi va indicato solo se inerente alla posizione per cui ti candidi e quindi “aggiunge valore” alla tua candidatura.
4. Il voto del diploma (se inserito dopo la Laurea e/o altro titolo più qualificante) va inserito solo se è un voto alto. Per esempio se ti sei laureato con 110/110, puoi evitare di scrivere che ti sei diplomato con un voto non proprio brillante!
5. I titoli vanno indicati in “ordine cronologico inverso”, ossia partendo dal più recente.
6. Per i titoli scolastici e accademici non è necessario spingersi a ritroso negli anni oltre il diploma.
7. E’ importante inserire anche una parte relativa alla lingue straniere ed indicarne il livello di conoscenza (ottimo, buono, scolastico) sia scritto che parlato. Inoltre, se possiedi dei diplomi o delle certificazioni è sempre positivo indicarle.
8. Fondamentale è la parte relativa alle conoscenze informatiche, se possiedi degli attestati o delle certificazioni che confermano la tua preparazione informatica è opportuno inserirli.
9. Ovviamente importantissima è la parte relativa alle precedenti esperienze professionali! Anche qui, se hai più esperienze, seleziona quelle da inserire scegliendo quelle più inerenti al tipo di lavoro per cui ti candidi, in caso contrario, se non hai molta esperienza, è consigliabile comunque indicare che tipo di lavoro hai svolto in precedenza.
10. Quando indichi le tue precedenti esperienze professionali oltre a specificare le mansioni svolte, non dimenticare di descrivere le competenze acquisite e l’azienda presso la quale hai prestato servizio. Se lo ritieni opportuno puoi indicare anche il tipo di contratto di lavoro.
11. Le informazioni più importanti devono essere ben evidenziate al posto giusto e la dimensione del carattere in cui scrivi non deve essere inferiore ad 11 punti.
12. Non esiste uno “standard” o un numero di pagine massimo stabilito per un cv, in genere una o due pagine sarebbero l’ideale, perché in questo modo il lettore ha tutte le informazioni sott’occhio!
13. Se lo spazio te lo consente puoi inserire una parte relativa a te stesso, alle tue attitudini, ai tuoi hobby, alla tua professionalità. Oppure puoi indicare se possiedi la patente di guida, se sei automunito, l’eventuale disponibilità a trasferimenti in Italia o all’estero.
14. Non dimenticare mai di inserire l’autorizzazione al trattamento dei tuoi dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/03.
maurizio, gennaio 21, 2009 @ 21:23
nulla di nuovo rispetto a tutto quello che si trova in giro. Una sola domanda: come mai nessuno fa riferimento a inserire una voce riguardante il Profilo all’inizio del CV? Nei cv in inglese è una voce fondamentale che definisce chi sei e cosa vuoi fare….
cosa ne pensate?
Melania Puolo, febbraio 2, 2009 @ 23:06
inserire il proprio profilo professionale è effettivamente una condizione sine qua non perchè si possa parlare di un CV scritto bene…il problema è che in Italia ci si è appiattiti sul formato europass (che quasi sempre non è ben visto dalle aziende e dai selezionatori!!) e di conseguenza ci si impegna tanto ad evidenziare dati “freddi” (età, nazionalità, genere, ruolo lavorativo) senza approfondire aree importanti (competenze acquisite- senza limitarsi ad uno sterile elenco!-attività svolte …).
Melania Puolo
consulente di orientamento
Cristiano Seregni, luglio 23, 2012 @ 17:28
Personalmente ritengo che il formato Europeo sul quale l’Italia si è appiattita è sinonimo del fatto che da noi è tutto una facciata per adeguarsi all’Europa ma in realtà dietro non c’è nulla. In italia il curriculum è di tipo europeo (anche se in Europa sono ben diversi) perchè i selezionatori non sanno leggere un curriculum! In effetti, non sanno nemmeno che figure cercare quando sono incaricati di cercarle.
Per questo motivo il mio Cv è del tipo inglese, con il “profilo” all’inizio, ed è esente da elenchi sterili. Anzi, è scritto per addetti ai lavori… per esempio, è inutile che ti scrivo che software so usare se ti ho scritto che professioni ho fatto: se conosci la professione conosci di che si tratta… se cerci personale si presume che tu sia un addetto ai lavori.